Sstroncata dal silenzio vergognoso dell'oblio, la mia penna cavalleresca riprende a vibrare, in questo nuovo volo in una terra di parole e simboli. Senza cancellazione o finzione, desidero formulare questo trasporto così vivo e così naturale che mi anima in tutti i contorni della sua nudità, senza alcuna allusione superflua.
Questo esercizio letterario, pieno di nobiltà e grazia, posto sotto il doppio segno del riconoscimento e della rinascita, mi stava a cuore, perché traccia brevemente un corso e specifica le molteplici influenze proprie, attestando così che `` c'era ancora una necessità, questa antica verità: Ex nihilo nihil [1].
A chi devo questo nuovo slancio che è stato recentemente riconosciuto nella mia scrittura, in seguito al mio "J'accuse ...!" rivelatrice, e questa prodigiosa inaspettata rinascita poetica che sta emergendo qui, se non per Josette Neisius, questa musa personificata. Sotto le sue buone grazie, ho capito che la perfezione letteraria è meno da ricercare nel proprio seno ma molto di più nel silenzio della meditazione, il rapporto con il proprio io fondamentale, suscitando così quella melodia unica e inimitabile che l'Anima sussurra all'anima. . Anzi, è il caso di dirlo senza alcuna pretesa: "io sono un altro"[cinque].
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