Au cuore dell'Africa sub-sahariana del XVe e XVIe secoli, Timbuktu è una fiorente città che attira insegnanti e studenti, protetta dall'imperatore di Songhaï. È qui che la conoscenza viene condivisa e diffusa. L'insegnamento e i libri fiorirono e tutti i mestieri ne approfittarono: copisti, librai, ripetitori, rilegatori, traduttori, miniatori. Veniamo dall'Egitto, dall'Andalusia, dal Marocco o dall'Impero del Ghana per seguire corsi all'Università di Sankoré. Così, in piena gloria, la città accolse nel XVe secolo più degli studenti 25 000.
Su pergamene, su carte orientali, su scapole di cammello o pelli di pecora, tutto è annotato, commentato, riferito: il prezzo del sale e delle spezie, atti giuridici, vendite, dettagli della farmacopea (compreso un trattato sugli effetti nocivi del tabacco), consigli sui rapporti sessuali, note di grammatica o matematica.
Dopo il crollo dell'impero Songhai nel XVII secoloe secolo, questi manoscritti sono stati dimenticati, conservati in mense arrugginite e cantine polverose, divorati dal sale e dalla sabbia. Ma le cose stanno cambiando: gli eredi di grandi famiglie aprono biblioteche private, nasce l'Ahmed Baba Institute, l'Unesco e ricercatori di tutto il mondo se ne interessano. Il professor Georges Bohas stima che solo l'1% dei testi viene tradotto e il 10% catalogato. In questo libro, che unisce la storia di Timbuktu, le immagini di questi preziosi testi e il contributo di cinque dei più grandi africanisti, Jean-Michel Djian si chiede: perché una simile svista? Cosa nascondono questi manoscritti? Cosa possono insegnarci?
Ti piace il sito web?
Accedi a tutti i nostri contenuti Premium. Più di 2000 articoli ed ebook
I manoscritti di Timbuktu
14,57€ IN STOCK
Caratteristiche
Numero d'identificazione | 9782709639545 |
Data di uscita | 2012-10-10T00:00:01Z |
Lingua | Français |
Numero di pagine | 192 |
Data di pubblicazione | 2012-10-10T00:00:01Z |