Aa causa dell'esperienza che questo mondo è un luogo di sofferenza, l'uomo ha sempre fantasticato su dottrine di salvataggio nelle religioni e nelle ideologie sociali. Oggi, dopo la dolorosa parentesi del marxismo, criticato per non essere riuscito nel suo progetto di società (per aver creduto che il terrore esercitato dalla "dittatura del proletariato" avrebbe cambiato gli uomini liberandoli una volta per tutte dalle loro pulsioni capitalisti all'accumulazione di ricchezza e alla psicoanalisi (che non può essere perdonata per la durata del suo trattamento e delle sue guarigioni casuali) Ma potrebbe essere diversamente per una tecnica che si basa su un padre fantasmatico per articolare i suoi discorsi in modalità falsamente simbolica?
Privato dello strumento appropriato per far uscire il paziente dal recinto immaginario in cui lo rinchiude la madre onnipotente, lo psicoanalista che parla di “castrazione simbolica” in un discorso vuoto non potrebbe raggiungere il suo obiettivo: la guarigione esaustiva. Perché è la creazione delle forme preverbali e la strutturazione che risultano dalla castrazione simbolica che produce l'effetto curativo.
L '"arte terapia" è la speranza di salvezza che cristallizza i sogni dell'umanità disorientata in questo periodo di profonda crisi che i "pensatori" non esitano a vedere come la fine della civiltà giudaico-cristiana.
Essendo uno di coloro che, con il team di Saint-Anne de Paris, hanno ufficialmente concentrato questa nuova terapia sul "fonte battesimale" (al seminario inaugurale di Dakar nel 1998) e che ad oggi hanno scritto una ventina di libri sull'argomento, noi credo che dobbiamo interrogarci sulla sorte di questo sostegno che al momento imperversa in tutte le parti del mondo, al punto che, in Francia, alcune scuole di educazione, formazione e sostegno in arteterapia hanno ricevuto l'approvazione statale.
L'umanità è stata troppo spesso vittima di false speranze e crediamo di avere il dovere di risparmiarle ulteriori traumi. Per questo, noi che ci siamo avventurati senza referente nelle terre sconosciute dell'arteterapia, "sostenendoci" dall'unica immagine della madre simbolica, (acquisita durante il nostro trattamento) crediamo di poter testimoniare che la psicoanalisi è il presupposto per l'attività artistica in arteterapia. È infatti sostenendomi nel rapporto con il nostro psicoanalista (pace all'anima sua) che ho sentito il desiderio di avventurarmi nelle terre sconosciute del sistema preverbale per ampliare il campo delle nostre indagini euristiche e terapeutiche.
All'origine del nostro interesse per l'arteterapia c'è quindi il desiderio di liquidare un sintomo resistente all'analisi (agorafobia) con l'aiuto, abbiamo avuto l'intuizione, dell'attività muscolare, grazie alla mediazione del supporto artistico, come il bambino fa nel suo ambiente quando, portato dall'immagine della simbolica madre, si allontana dal suo corpo per simboleggiare “l'angoscia da separazione”.
L'arteterapia è il risultato del movimento a supporto dell'attività di esplorazione da parte del bambino del corpo simbolico della madre. Le tracce di materia pittorica che risultano dal “dialogo” con il supporto costituiscono gli equivalenti simbolici delle tracce più o meno “leggibili” che le esplorazioni del bambino inscrivono nell'ambiente.
Come prodotto del loro spostamento nel campo della metafora (del sostituto immaginario del corpo materno), l'arteterapia apre la strada all'attività creativa di rappresentazioni simboliche o forme preverbali: "costituenti" della struttura del linguaggio il cui ordinamento ha il effetto di liquidazione del "falso io", qui agorafobia scomparsa grazie alla padronanza della metafora delle nostre pulsioni sadico-anali sul supporto, simboleggiata da una stele che abbiamo battezzato "Guardiano dello spazio". Abbiamo dedotto che la nostra agorafobia fosse il risultato della nostra relazione inconsciamente sadica con la società.
Questo approccio ci consente di dire che l'arte terapia è la strada reale verso la "rifondazione" in questa società alienata in cui il linguaggio, la struttura dell'essere umano, ha perso la sua funzione di comunicazione per ridursi al ruolo di strumento di godimento e dominio.