ENell’antico Egitto i prigionieri venivano chiamati “skr-cnh” che significa “prigioniero”. Era lo stesso in tutti i kama, il prigioniero era un prigioniero che aveva diritti e godeva di una certa libertà, non era uno schiavo, un oggetto, né una cosa a cui si poteva fare ogni sorta di abuso. La parola schiavo non trova quindi le sue radici in Africa, ma in Europa, dove il rispetto per l'essere umano è lungi dall'essere in accordo con la concezione spirituale degli africani.
Inoltre, secondo il marinaio italiano Ca Da Mosto, catturarono schiavi, li battezzarono, insegnarono loro il portoghese, diedero loro nomi europei e poi li scortarono di nuovo in Africa per catturare e vendere altri schiavi. Aggiungete a ciò un considerevole gruppo di criminali, assassini e briganti portoghesi e abbiamo ottenuto un sistema di incursioni che è durato più di 400 anni.
Riportiamoci per qualche istante nel contesto dei fatti; sei africano sulla tua terra armato di arco, lancia e scudo e vieni da te uomini bianchi ostili armati di fucili, cannoni, che hanno un solo obiettivo, catturare il massimo dei neri (l'oro nero dell'epoca) da ogni mezzo possibile. Ricordiamo che la base del commercio è lo scambio di beni o processi. Dove si trova il commercio qui? Siamo onesti e intelligenti nelle nostre riflessioni, questi capi non hanno scelto di vendere, ma erano obbligati a farlo, altrimenti perché non lo hanno fatto prima dell'invasione del loro paese da parte dei bianchi.
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