LIl memoriale ACTe, inaugurato il 7 luglio 2015 dopo essere stato inaugurato da François Hollande il 10 maggio, esprime l'ambizione di offrire un luogo dedicato alla memoria collettiva della schiavitù e della tratta degli schiavi, il primo al quale lo stato fornisce i finanziamenti. Per soddisfare il suo obiettivo di essere il più grande del mondo, un'architettura sontuosa adorna il suo progetto, descritto come radici d'argento per una scatola nera. Il mio attuale forum apre questa scatola nera, che purtroppo ci informa di un contenuto afrocida al servizio della celebrazione di una memoria basata sui privilegi, quelli del bianco. Questo memoriale, costruito sull'archetipo del selvaggio uomo nero il cui debito imperituro verso la civiltà bianca e cristiana è quello della sua redenzione, appare molto più come un complesso morboso di memoria collettiva che come il presunto luogo di incontro per evitare l'oblio. In una concezione del passato falsificata da tante caricature del presente, la cattura del nero da parte del bianco persiste, scivolata insidiosamente in una mitizzazione degli attributi superiori e generosi di quest'ultimo.
Break point così con questo suprematismo bianco, per i popoli bianco e nero interessati da un'emancipazione dalle alienazioni di cui sono colpiti oggi, ciascuno al proprio livello, alcuni con il peso della vittima, altri con quello della vittima. In questa memoria costruita su un modo mistificante di dominio sociale, questo memoriale è pienamente quello della promulgazione della colonialità.
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