LL'argomento qui discusso è molto antico, sebbene sia caduto nell'oblio, appartiene al registro dell'occultazione. Va comunque notato che alcuni autori se ne sono interessati, in questo caso Cheikh Anta Diop, tra gli altri in “Anteriority of Negro Civilizations”… Non è dunque questione di ebrei del nostro tempo che parleremo qui, che provengono essi stessi da un incrocio, con un primo incrocio semito-negro in Arabia ed Etiopia, poi quello semito-mongolo in Asia centrale (nelle catene dell'Altai). Si tratta quindi di un popolo misto che ha attinto a più fonti dalle quali ha tratto il proprio rinnovamento e adattabilità.
Successivamente si sono verificati altri incroci, che hanno punteggiato le varietà del primitivo ramo ebraico negroide, senza alterarne la singolarità: primitivi ebrei kemiti distribuiti su diversi sotto-rami (i Falasha dell'Abissinia, gli ebrei negroidi dell'Africa e gli ebrei sefarditi del Nord Africa , e gli ebrei dravidici dell'India). Poi gli ebrei Askenasic dell'Europa centrale e quelli d'America, compresi gli ebrei afroamericani) – poi gli ebrei Gerim e Khasar della Russia, gli ebrei babilonesi, gli ebrei cinesi). Questo testo si concentra ancora una volta su un'unica domanda: le origini primitive kemite degli ebrei. Tutto qui si trova su una striscia di terra chiamata Mezzaluna Fertile, che si estendeva dall'Egitto a Babilonia, dove si trovavano anche i paesi di Canaan (stimato in 230 km da nord a sud) e la Mesopotamia. Il testo si articola attorno a tre Assi, preceduti da Elementi di definizione: EVIDENZA FILOLOGICA (I), EVIDENZA ESEGETICA E BIBLICA (II) E EVIDENZA SCIENTIFICA (III).