Lil primo libro di Zecharia Sitchin, The 12th Planet, è stato pubblicato nel 1976 negli Stati Uniti. Incontrò immediatamente un successo prodigioso: per la prima volta, uno specialista delle storie mitologiche mesopotamiche, in grado di verificare i testi alla fonte, ebbe il coraggio di vederlo più che il frutto di un'immaginazione sfrenata. Per Sitchin, era impossibile che gli scribi sull'argilla di queste epopee bibliche prima della lettera non fossero ispirati da una forte tradizione orale basata su eventi reali.
Negli anni successivi alla pubblicazione di The 12th Planet, più di venti traduzioni da tutto il mondo hanno svelato a un pubblico affascinato quest'altra visione della storia dell'umanità. Quella raccontata, schiettamente, dalle storie degli dei e degli uomini. Zecharia Sitchin, quindi, si dedica interamente all'approfondimento della sua opera e pubblica, in più di trent'anni, ben quindici libri, tutti sviluppati intorno alla sua idea forte: l'uomo non è il frutto di un'evoluzione naturale, di tipo darwiniano. Non che neghi l'evoluzione. Semplicemente, suggeriscono le mitologie di Sumer, questa evoluzione è stata geneticamente modificata a dir poco da persone più dotte dei nostri moderni armeggiare di geni.