LLe quattro nobili verità sono un'espressione della profonda comprensione della realtà che il Buddha aveva al momento del suo risveglio. Fu poco dopo che condivise questa visione al Parc des Gazelles di Sarnath durante un primo insegnamento intitolato “La messa in moto della Ruota del Dharma”. Queste quattro nobili verità costituiscono il nucleo dell'insegnamento del Buddha.
La prima nobile verità è una semplice osservazione: quella della sofferenza (dukkha). Infatti, se guardiamo onestamente alla nostra esistenza, non possiamo negare la sofferenza che contiene: dal suo inizio, alla nascita, c'è sofferenza per la madre oltre che per il bambino. Anche altre fasi come la vecchiaia e la morte comportano molta sofferenza. Tradizionalmente, il Buddha enumera sette tipi di sofferenza. Oltre alla nascita, alla vecchiaia e alla morte, ci ricorda che la malattia è sofferenza, che non avere ciò che vogliamo è sofferenza, che essere separati da ciò che amiamo è sofferenza, così come essere associati a ciò che non ci piace.
Il termine sanscrito dukkha non rappresenta solo la sofferenza in senso fisico, ma anche tutta l'insoddisfazione che proviamo come esseri umani. Inoltre dukkha ha un significato molto più ampio che copre tutte le forme di insoddisfazione e frustrazione legate all'imperfezione, all'impermanenza, alla disarmonia e all'inconsistenza. Quando parliamo della nobile verità di dukkha, parliamo quindi della sofferenza umana in tutti i suoi aspetti.