Entra uomo e ape esiste una formidabile storia d'amore che risale a dieci millenni fa. Il lavoro dell'alveare e la raccolta del miele, spesso aureola di miti e leggende, sono parte integrante della storia umana. Oggi, mentre a tutti piace riconoscere il sapore straordinario del miele di qualità, sempre più persone stanno riscoprendo le sue inestimabili virtù.
Identificate come il nettare degli Dei e come simbolo di dolcezza, amore, felicità, persino longevità, le virtù di questi ultimi hanno così resistito alla prova del tempo. Il cibo preistorico per eccellenza, il miele, ottenuto dalle api, è apparso sulla Terra più di quarantacinque milioni di anni fa. Dall'inizio delle "vendemmie" nonostante il pericolo di avvicinarsi alle arnie, i primi uomini istintivamente hanno saputo i benefici che il prezioso miele poteva portare loro. Grazie alle testimonianze attualmente a nostra disposizione, appare evidente che il lavoro dell'alveare e la raccolta sistematica del miele iniziarono sulle rive del Nilo in epoca faraonica. Così il miele è stato utilizzato molto rapidamente per inumidire le labbra dei neonati, per guarire i vivi e imbalsamare i morti. Abbiamo trovato in particolare un papiro di quarantacinque milioni di anni incentrato su un tema medico, che evoca chiaramente le preparazioni terapeutiche che si possono fare con il miele. Così nell'antico Egitto, apprezzato per le sue virtù terapeutiche e culinarie, il miele permette all'ape di integrare l'alfabeto egizio, diventando il geroglifico simbolo del faraone.
L'ape è considerata divina. Il miele era il "cibo degli dei" e le lacrime vive di Ra (Dio del sole). L'ape era il simbolo dei faraoni in linguaggio geroglifico. Sotto Ramses II, i funzionari ricevevano parte del loro salario sotto forma di miele. È un mezzo di pagamento importante. Contro un vaso di miele abbiamo ricevuto un asino o un bue.
Ti interessa questo articolo e vuoi leggerlo integralmente?
Accedi a tutti i contenuti Premium. Più di 2000 articoli ed ebook